20 Dicembre 2018

Efficienza e flessibilità in casa Disanluz

Ladislao Díaz Sánchez è, con la sorella, uno dei proprietari di Recuperados Disanluz, una impresa famigliare con circa 40 anni di storia e 18 dipendenti. Fondata dal padre, si occupava inizialmente di recupero rottami e prodotti metallici. Moltissimi anni fa comprarono una piegatrice manuale e una cesoia oscillante e iniziarono con la lavorazione e il taglio della lamiera. L’acquisto della prima pressa piegatrice ha sancito l’inizio della crescita: “oggi ci dedichiamo anche alla vendita di materie prime, abbiamo 9 linee profilatrici e macchine all’avanguardia“, ci racconta Ladislao. “Abbiamo un taglio al plasma, varie piegatrici, e un vasto magazzino. Nei prossimi mesi ci verrà consegnato un taglio laser, e per questo ci serve una nuova piegatrice. Ci siamo rivolti a Gasparini per poter piegare i pezzi complessi prodotti dal laser: Gasparini ci dà le soluzioni di strumenti e macchine delle quali abbiamo bisogno“.

I clienti di Disanluz sono per la maggior parte piccole e medie imprese dei settori più disparati: agricoltura, industria, privati. Diversificare significa diminuire il rischio e ottenere un margine superiore, ma comporta anche una gestione più complicata. Disanluz sta puntando sull’informatizzazione dell’azienda, sulla creazione di un ufficio tecnico e sulla formazione degli operatori per controllare più facilmente i flussi di produzione.

Lo scopo è mantenere costanti la qualità e la velocità nelle consegne, da sempre loro punti di forza: “Questo ci permette di avere macchine di buona qualità e continuare ad investire: ogni anno la nostra azienda acquista macchinari“, ci spiega Ladislao. “Ampliare l’offerta è fondamentale per non restare legati alle oscillazioni di un settore in particolare. L’azienda deve trasformarsi ed evolvere, aumentando l’efficienza e riducendo gli errori“.

La pressa piegatrice X-Press Next da 165 tonn su 3 metri è la loro prima macchina Gasparini. La pressa ha un incavo da 500 mm, corsa da 400 mm e luce banco-traversa da 600 mm. Nell’ottica di collegare sempre di più ufficio tecnico e produzione, la macchina è stata dotata di software offline Delem Profile-T 3D, per caricare direttamente i programmi di piega nel CNC Delem DA-69T. Il CNC è dotato di visualizzazione 3D, di assistenza remota Tele-Link, di pedaliera senza fili, e di barra a LED Drive Bar per l’attrezzaggio: tutte funzionalità che aiutano molto i piegatori meno esperti.

Anche in Spagna è difficile trovare personale qualificato, come ci conferma Ladislao: “Noi dell’ufficio tecnico dobbiamo rendere il lavoro più facile, e i produttori di macchinari devono realizzare una macchina che sia per tutti. Al giorno d’oggi è difficile formare un piegatore, quindi la piegatrice deve avere un CNC intuitivo e con teleassistenza: una piegatrice più avanzata aiuta anche gli operatori più esperti e diminuisce il rischio di errori. Ma rimane una ricerca difficile: abbiamo bisogno di almeno 3 o 4 persone e non sappiamo dove trovarle“.

Disanluz è un’azienda atipica, perché non ha un reparto commerciale. I clienti arrivano per passaparola, oppure sono partner consolidati da anni. Per superare la crisi, Disanluz ha adottato una strategia coraggiosa ma efficace: “Quando iniziarono i problemi rinegoziammo i termini di pagamento e chiudemmo il credito agli insolventi. La gente ci diceva che eravamo impazziti: molti clienti passarono alla concorrenza. Alla fine i nostri stessi clienti ci dissero che se loro avessero fatto lo stesso con i loro clienti non si sarebbero trovati in difficoltà” , ci racconta Ladislao. Questa manovra ha permesso a Disanluz di superare indenni gli anni difficili, di continuare a crescere e investire per mantenersi concorrenziale.

Fondamentali sono stati anche gli investimenti negli strumenti informatici, che aiutano l’azienda ad identificare le attività che non comportano un guadagno. Anche qui, Disanluz non teme il cambiamento: “Vanno tenuti in conto tutti i costi, anche quelli meno evidenti. Quando un prodotto smette di essere remunerativo e il mercato non riconosce un prezzo superiore, bisogna abbandonarlo e trovare altri modi di fare business. Se il valore di un ordine non supera i costi di avviamento e attrezzaggio, non accettiamo la commessa. Questi costi vanno girati al cliente, che però spesso fatica ad accettarli. I sistemi informatici aiutano a tracciarli, ma è fondamentale ridurli il più possibile“.

Per aumentare l’efficienza della produzione e far fronte ad un parco clienti estremamente frammentato, Ladislao ha scelto la bombatura adattiva Gasparini unita al controllo dell’angolo in tempo reale GPS4, in modo da ridurre i test ed avere subito il pezzo corretto. Il registro posteriore a 5 assi controllati da CNC (X-R-Z1-Z2-X6) consente di piegare con facilità e precisione anche pezzi con bordo asimmetrico e pieghe coniche fino a 75°. Per aumentare ancora di più la flessibilità della macchina è stato aggiunto anche il tracciatore Laser Line per piegare senza l’uso dei riferimenti.

Il bloccaggio pneumatico superiore Gasparini AirSlide, senza tubi dell’aria da collegare, è stato personalizzato per utensili di tipo Wila con intermedi da 200 mm, e permette un attrezzaggio della macchina facile e veloce. Il pacchetto ECO consente di aumentare la velocità della piegatrice, diminuendo i consumi grazie al pilotaggio ad inverter. Il sistema di raffreddamento per l’armadio elettrico garantisce una maggiore affidabilità anche con climi molto caldi.

Responsabile dell’ufficio tecnico è Antonio Bayonas Arcas, ingegnere meccanico da sempre nel settore del metallo: “Abbiamo comprato Gasparini per la qualità delle sue piegatrici e per il servizio tecnico. Ci deve essere una relazione di fiducia tra produttore e compratore: la stessa relazione che vogliamo tra noi e i nostri clienti. Molti dei nostri clienti vengono da noi perché spesso la concorrenza non li ascolta. Per questo siamo venuti da voi.”

Gli fa eco Ladislao: “Per questo i clienti ci cercano: non per il prezzo ma per il servizio. Questo ci permette avere macchinari di buona qualità e fare investimenti ogni anno: i guadagni dell’azienda devono restare in azienda. È difficile che un macchinario nuovo si paghi da sé: lo paga il lavoro delle altre macchine. Cerchiamo di autofinanziarci, per non essere esposti con le banche ed essere meno vulnerabili. Abbiamo pochi dipendenti ma molte macchine, e questo ci dà molta flessibilità, perché i nostri operatori sono polivalenti. In questo modo non siamo costretti ad abbassare i prezzi: possiamo gestire i picchi di lavoro, ma possiamo anche permetterci di far girare le macchine solo per le commesse con un margine sufficiente“.

La pressa piegatrice è stata acquistata ed installata in collaborazione con la squadra di Blecken, nostro distributore e partner per l’assistenza tecnica in Spagna.

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